Direction Zenith: I Believe [2008]


I Direction Zenith non hanno le idee molto chiare. Lo si evince chiaramente da questa prima demo in cui i quattro fiorentini cercano di trovare il loro posto nel panorama musicale toscano. Brancolano nel buio, senza saper bene cosa fare: cercano di mescolare sonorità funky con un rock'n'roll stantio e sbiadito, a volte inserendo frammenti di ballate pop che non convincono. Cercando di ammodernare un genere di sound che non ha bisogno di migliorie, se non quelle che possono apportare band di un certo calibro in stile Living Colours o Primus, i Direction Zenith plasmano una demo scarna e il cui risultato sonoro è monotono e talvolta imbarazzante. La scandaolosa pronuncia in inglese del cantante è solo la ciliegina sulla torta di questo EP senz'arte nè parte. La prova di un certo riscatto musicale però c'è, la band si slancia in presunti virtuosismi alla chitarra, che più che suonare stride come una macchina che inchioda sull'asfalto, e in petenziosi slap sulle corde del basso che sì, sono gradevoli, ma che non trovano un'appropriata ragion d'essere all'interno dell'armonia sonora. La batteria inesistente e senza gloria prova a reggere un cantato che non esita a sdarsi in ritornelli insipidi e vociati (in Freedom ci si prova a tenere le note alte per un certo periodo, ma l'unico risultato è quello di irritare le orecchie e favorire il cambio di canzone nel giro di un secondo). In un'atmosfera caotica e improvvisata si conclude la demo di un gruppo che vorrebbe ricordare il funky aggressivo dei RHCP ma che finisce con il suggerire un tipo di sound stile glam rock commerciale alla Bon Jovi (prendere ad esempio la title track). Unico pregio di questo EP: contiene solo tre canzoni, delle quali nessuno sentiva la necessità e che finirà, se c'è giustizia a questo mondo, col prendere la polvere in qualche cassetto dimenticato.

Recensione a cura di:
Tommi 'Jena' Fantoni



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