Lento : Anxiety is coming !


I Lento sono ormai diventati uno dei gruppi icona del panorama heavy italiano. Pezzi strumentali,  corpulenti e massicci, pesanti come metallo ma allo stesso tempo affascinanti e ben definiti tra melodie sataniche e drumming da ruspe. Prima con Supernatural Cat, ora con la label tedesca Denovali, si affaccia per loro l'ennesimo tour europeo che toccherà (tra le varie) Germania, Belgio, Polonia e Italia, date in cui porteranno sul palco la loro ultima fatica "Anxiety Despair Languish". L'esibizione toscana è prevista per il 20 Ottobre 202 al Capanno Blackout.
Una manciata di domande e risposte a secco in cui la band di Ostia ci racconta un po' della loro storia e di come sarà il nuovo disco.
E visto che qui a FU ci piacciono le cose fatte per bene e non ha senso scrivere di musica senza qualche nota in sottofondo, vi piazziamo in fondo due estratti direttamente dal Soundcloud della band. Ascoltateli con attenzione fino al giorno del concerto, poi interrompete e ve li andate a vedere dal vivo, intesi? Per l'occasione verranno affiancati dai giovanissimi e promettenti Fantastic Bra, altro bel power trio che ancora una volta emerge dalla scena pratese e di cui presto anche noi discuteremo (intanto ascoltatevi un pezzaccio qui sotto). Come sempre, buona lettura e buon ascolto, se vi viene da fare un leggero headbanging mentre l'intervista scorre non preoccupatevi, è solo il Verbo dei Lento che si fa strada nel vostro cuore. Accoglietelo.


Come nascono i Lento, come crescono e cosa fanno nella vita di tutti i giorni?
Non diversamente da quanto accade per la maggior parte dei gruppi, ci siamo conosciuti attraverso amicizie in comune e interessi musicali simili. Ciò è avvenuto in gran parte nel posto dove siamo cresciuti ovvero Ostia, vicino Roma. L'atmosfera musicale di Ostia fine anni '90 inizio '00 è stata molto stimolante per noi, abbiamo avuto la fortuna di poter seguire da vicino gruppi come Novembre o Zu che ci hanno sempre impressionato. Il primo disco che abbiamo stampato nel 2007 con la Supernatural Cat ci ha aiutato in modo decisivo per poter credere totalmente in questa passione e ragione di vita che è per noi la musica. Ciò nonostante, noi tutti abbiamo dei lavori ordinari e giornalieri che ci danno da vivere e in genere usiamo le nostre ferie per andare in tour.

Come è nata la collaborazione con Supernatural Cat e come vi trovate invece con la vostra nuova label?

Nel 2006 abbiamo registrato un pezzo, Hadrons, e lo abbiamo condiviso sulla nostra pagina myspace. All'epoca questo canale era ancora qualcosa di fresco e utilizzato, soprattutto in Italia. Il pezzo ha avuto una forte risonanza e tra le persone che si sono accorte di noi ci sono stati anche i ragazzi della Supernatural Cat che ci hanno poi proposto di pubblicare "Earthen", il nostro primo disco. La collaborazione è stata sicuramente positiva, il lavoro che hanno fatto per promuoverlo è stato molto professionale e apprezzato da noi. Purtroppo solo alcune divergenze stilistiche ci hanno portato a stampare il nostro secondo lavoro, "Icon", con l'etichetta tedesca Denovali. Senza creare nessun tipo di distinzione, finora abbiamo sempre lavorato con persone con le quali abbiamo avuto un buon rapporto sia sul versante umano che su quello professionale.

So che avete anche incrociato gli strumenti con gli Ufomammut, da cui è nato Supernaturals record one, cosa vi ha lasciato questa esperienza a livello musicale e personale?

Sicuramente è stata un'esperienza divertente. Quando ci è capitato di suonare dal vivo insieme a loro eravamo soliti finire i concerti tutti insieme sul palco e credo fosse curioso da vedere una simile orchestra di barbe e capelloni. A livello musicale quel disco rappresenta unicamente gli Ufomammut. È stato suonato e pensato in un modo che non ci rappresenta. Infatti sin dai tempi di "Earthen" non abbiamo mai scritto musica facendo delle lunghe improvvisazioni o delle jam session, come invece è accaduto per quel lavoro.

Siete alle soglie di un tour europeo per promuovere il nuovo lavoro, e il Capanno Black Out è una di queste tappe, aspettative e preoccupazioni?

La parte live è sicuramente decisiva per l'attività della nostra band. Credo che i dischi che realizziamo sarebbero in parte incompleti se non venissero anche proposti dal vivo.
Il tour è sempre accompagnato da preoccupazioni e aspettative, ma una volta in giro ciò che sentiamo è principalmente l'entusiasmo e la passione per ciò che stiamo facendo. Preoccupazione principale tuttavia rimane solitamente una, non avere problemi con motori e freni del nostro van...

Come descrivereste il vostro sound?


Come un suono che colpisce lo stomaco, riempie la testa, appaga lo spirito e infine libera i polmoni.

In cosa si differenzia "Anxiety Despair Languish" dai due precedenti lavori?

Per certo i pezzi di Anxiety sono più complessi e melodici rispetto ai nostri due precedenti dischi. L'aggressività data dalle distorsioni è ancora una dominante, tuttavia i lavori precedenti erano in gran parte incentrati attorno a riff che si succedevano l'uno dopo l'altro alternati a lunghi momenti ambient. Diversamente, in "Anxiety Despair Languish" i riff, che pure non mancano, sono solo un elemento tra gli altri. Il risultato è un lavoro molto più arrangiato e vario. Volevamo che questo disco potesse essere apprezzato da ascoltatori anche estranei ad ambiti più strettamente metal.

Per la situazione live prediligete i palchi nostrani o quelli stranieri?

Quando abbiamo stampato "Earthen" nel 2007 abbiamo suonato soprattutto in Italia, mentre negli ultimi tre, quattro anni la nostra attività live si è svolta prevalentemente in Europa. In particolare, gli ultimi dischi sono stati stampati dall'etichetta tedesca Denovali, cosa che ci ha portato a suonare tanto in Germania. Si può dire che non ci sono particolari preferenze, ma oggi in Germania avvertiamo che c'è un'attenzione particolare per quello che facciamo e, per certo, ciò non può renderci che felici.

Quanto è importante l'artwork nella vostra realtà e come vi siete approcciati a questa cifra stilistica che è ormai diventata un marchio di fabbrica?

Nella realizzazione di un disco credo che l'artwork, oggi, abbia un valore decisamente superiore rispetto a quello che poteva avere in epoche passate. Con il free download e l'accesso istantaneo che oggi si può avere alla musica via internet, l'acquisto di un disco è legittimato non solo dalla qualità dell'album, ma anche dal modo in cui questo si presenta. Sicuramente, la fortuna di aver lavorato con la Supernatural Cat e con la Denovali ha contribuito enormemente perché la cura nei confronti dell'artwork diventasse una nostra costante.

Qualche gruppo italiano di nicchia che meriterebbe più attenzioni?

Abbiamo condiviso il palco con diversi gruppi italiani che mettono grande passione in ciò che fanno. Poche settimane fa abbiamo suonato con la Fuzz Orchestra a Torino che riteniamo essere davvero bravi, ma consiglierei anche gli Edible Woman con i quali attualmente collabora anche Lorenzo, chitarrista dei Lento.

Cosa ascoltate in questo periodo?

Proprio ora mentre scrivo questa intervista siamo in furgone e stiamo ascoltando musica per liuto di Bach, il che ci dipinge troppo come dei musicisti sofisticati. Per bilanciare quest'immagine troppo colta, posso dirti che nella fila posteriore di sedili stanno vedendo un documentario sul thrash metal... Credo che ciò che sia importante precisare è che il metal, genere al quale veniamo solitamente associati, costituisce solo una parte e neanche predominante dei nostri ascolti.

Ultime battute per saluti e bestemmie

Saluti a tutti i lettori di Firenze Underground, ci vediamo presto a Prato. Per le bestemmie purtroppo devo glissare in quanto siamo tutti molto religiosi.

Tommaso Fantoni

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