Tanz: Baccanale [2015]

Il sottosuolo musicale pratese è da sempre in fermento, e questo non è certamente un mistero. Come una coniglietta perennemente gravida, la città genera costantemente ottime band e ottimi dischi. Quello che fa piacere più di ogni altra cosa, anche più del vedere le band locali riuscire a ritagliarsi un angolino nel panorama musicale nazionale, è l'assistere (nonostante tutto -chiusura di spazi e locali storici o scioglimenti vari) a un costante ricambio generazionale: le "nuove" band ci sono e riescono a farsi sentire. "Nuove" per tanti motivi, c'è chi le definisce "giovani" perché nate da poco o perché da giovani elementi sono composte, a me sinceramente poco importa quanti anni abbiano i singoli componenti, ma sono contento nel vedere che comunque l'interesse per la materia musicale rimane alto e che c'è sempre qualcuno pronto a riempire il posto sul palco lasciato vacante da altri. È questo il caso dei Tanz, alla seconda prova con il recentissimo "Baccanale" (uscito per Hysm? records, Technicolor Dischi e Edison Box). Un nuovo EP per questa interessante band pratese che comincia subito riproponendo le colorite tinte jazzcore di "Terracarne" (il precedente EP del 2013) con la prima traccia La Prima Volta in Bici Senza Rotelle. Questi stessi colori vengono in seguito messi parzialmente da parte per concentrarsi su suoni più sperimentali e sghembi. La lezione geometrica 'shellachiana' c'è, ma i Tanz la rimodellano secondo il loro gusto free: le ritmiche si fanno spigolose, il noise più energetico (Spritze), il cantato in italiano (scelta che si rivela vincente) si scioglie rincorrendo Pirandello (Cala Zero) per poi calmarsi sul finire, in una chiusura di disco dagli echi più elettronici (La Stagione della Caccia) e dilatati (Come un'Eco), un conclusivo omaggio alla scuola italiana che - in questo caso - mi richiama alla mente la spiaggia solitaria dell'immortale Battiato. Pollici in su anche, e scusate se è poco, per l'ottima copertina ad opera del talentuoso Fabio "Lot" Lombardi. Un'ottima seconda prova quindi, di cui i Tanz possono ritenersi oltremodo soddisfatti, sperando che ciò apra le porte a nuovi e sempre più entusiasmanti traguardi.
Recensione di:
Tommaso Fantoni

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